Esperienze

Mi chiamo Vincenzo Carbone, sono psicologo e psicoterapeuta in formazione ad orientamento Cognitivo Comportamentale presso l’Istituto Skinner di Napoli. Lavoro nel mio studio privato a San Giuseppe Vesuviano, dove accolgo adolescenti, adulti e coppie in percorsi terapeutici individuali e relazionali. Offro anche consulenze e terapie online, nel rispetto delle diverse esigenze personali.

Parallelamente all’attività in studio, opero da anni nel contesto delle comunità psichiatriche per adolescenti, esperienza che ha affinato il mio sguardo clinico sulla sofferenza giovanile e sulla complessità dei mondi interiori che spesso restano invisibili agli occhi di chi guarda solo il comportamento.

Fin dall’inizio della mia carriera ho scelto di adottare un approccio bio-psico-sociale, che considera l’essere umano come il risultato di connessioni profonde tra corpo, mente e contesto relazionale. Questo sguardo mi ha portato a lavorare con persone che convivono con disturbi gastrointestinali e malattie croniche, aiutandole a dare senso al dolore fisico come espressione anche emotiva e relazionale. Allo stesso modo, mi occupo di difficoltà legate alla sessualità, all’identità e all’intimità — temi che troppo spesso vengono affrontati con vergogna o superficialità, ma che in realtà parlano di storia, educazione emotiva, traumi e narrazioni silenziose che abitano il corpo.

Per approfondire questo campo, sto completando un Master in Sessuologia Trasformativa presso la Risplendi Accademy, un percorso che mi permette di accompagnare le persone nella riscoperta di una sessualità autentica, consapevole e non giudicante, sradicando miti, paure e condizionamenti sociali.

La mia missione è far riemergere l’autenticità che spesso si perde dietro i ruoli, le aspettative e i racconti che ci si è abituati a ripetere credo che tutti meritino una vita piena di desideri, piacere e amore.
Altro
Aree di competenza principali:
  • Psicologia clinica
  • Psicologia cognitiva
  • Psicoterapia cognitivo comportamentale
  • Sessuologia

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Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo
Via Padre Gino Ceschelli 41, San Giuseppe Vesuviano
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Prestazioni e prezzi

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70 €

Colloquio individuale

70 €

Psicoterapia di coppia

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Psicoterapia

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G
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia individuale

Seguo questo percorso di terapia da Dicembre 2024 e posso dire di aver finalmente ripreso in mano la mia vita, c'é ancora tanto da fare ma sento per la prima volta di potercela fare davvero, devo ringraziare il dottore e il suo cuore grande

F
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo Altro

Mi sto trovando bene con il mio psicologo. Mi ascolta con attenzione, mi fa sentire a mio agio e mi dà spunti utili per riflettere. È un percorso che mi sta aiutando.

Dott. Vincenzo Carbone

Grazie mille per il feedback

C
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia

Un professionista preparato, capace di mettere subito a proprio agio. Sa guidare con competenza e chiarezza.

Dott. Vincenzo Carbone

Grazie mille per il feedback


G
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo colloquio psicologico individuale

Ho avuto la mia prima esperienza in assoluto con il Dott.Carbone e sento di consigliarlo fortemente.

Dott. Vincenzo Carbone

Giuseppe, grazie mille per il feedback


R
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo colloquio psicologico individuale

Ho iniziato il percorso con il Doc in un momento delicato della mia vita, con difficoltà anche ad esprimere bene le mie percezioni ma grazie alla sua professionalità, l’ascolto empatico e la sensibilità che ha, sto pian piano “sciogliendo” i vari nodi.
Il percorso non è sempre facile, ma grazie al suo supporto sto imparando a conoscermi meglio, e a gestire con maggiore consapevolezza le mie emozioni.
Grazie!

Dott. Vincenzo Carbone

Raffaele grazie a te per queste parole.




R
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia

Devo ringraziare il dottore per avermi fatto capire aspetti della mia vita a cui non facevo caso. Lo consiglio a chi ha paura di aprirsi!

Dott. Vincenzo Carbone

Grazie mille per la recensione


D
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia individuale

Professionista eccellente, mi sento di consigliarlo

Dott. Vincenzo Carbone

Grazie mille per la recensione


S
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo colloquio psicologico clinico

Ero un po' scettica fino a poco prima di entrare, ma col dottore mi sono sentita subito capita e ascoltata, senza usare un linguaggio troppo complicato. Disponibile a dare spiegazioni sugli argomenti che abbiamo affrontato, grazie mille!

Dott. Vincenzo Carbone

Grazie per le sue parole, sono lieto che abbia avuto un’esperienza positiva nel mio studio.


G
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia individuale

Ho cominciato questo percorso un pò di tempo fa e ho aspettato un pò per vedere come andasse prima di fare questa recensione. Ho ancora un pò di difficoltà ad “attraversare le mie emozioni” come dice il dottore, ma mi rendo conto che qualcosa sta cambiando e lo devo sicuramente a questo percorso e alla sua empatia.

Dott. Vincenzo Carbone

Attraversare le emozioni è una sfida continua e richiederà tempo e gentilezza, non darti fretta, sono molto contento di questo feedback, grazie mille


F
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Presso: Studio di Psicologica Cognitiva Comportamentale Dott.Carbone Vincenzo psicoterapia

Ottima esperienza, il dottore è qualificato e professionale

Dott. Vincenzo Carbone

Sono molto felice che l’esperienza sia ottimale. Grazie per la tua recensione e per la fiducia!


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 42 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, ho 33 anni.
Ero un persona abbastanza solare e piena di vitalità. Ora no ... Non riesco a instaurare relazioni profonde. Ho provato attrazione per il fidanzat di una mia amica che a sua volta mi è stata molto vicina quando ho lasciato il mio compagno dopo 10 anni circa. L'ho ferita ed è da tre anni che sono chiusa in questo loop e non riesco a uscire di conseguenza ne ho sempre parlato con lei per chiarire ma io ho peggiorato le situazioni provando invidie e gelosie. E tutt'ora quando sto con lei o altri amici insieme non riesco più ad esser me stessa e mi chiudo, mi isolo.ho pensieri negativi tante domande che mi frullano nel cervello e mi sto isolando. Non riesco ad agire positivamente. Non riesco ad uscire fisicamente con loro o prendere io iniziative. Scrive solo messaggi ciao come stai ma poi non ho argomenti su come approfondire i discorsi. Ho dolore al petto dall'ansia penso e causa conati di vomito. Dicono che faccio da vittima, mi hanno aiutato molte volte ad uscire in queste situazioni ma io mi butto giù. E quando le persone mi stanno vicino energeticamente le faccio sentire stanche. Nessuno vuole stare con me. E io voglio uscì da questa situazione ma non riesco nemmeno più ad essere sincera ed esprimere veramente la mia opinione o pensiero xk tanto so che è sempre sbagliato. Chiedo aiuto... Mi crogiolo sempre mi butto giù e sono sempre triste. Non riesco a parlare visis a vi per ho paura del giudizio paura anche di un confronto o litigio con i miei amici. Mi sento male

Ciò che descrivi ha un peso emotivo importante, che non può essere semplicemente “superato” con la forza di volontà o con qualche consiglio esterno. Proprio perché hai già provato a uscirne da sola, ed è evidente quanto tu ci stia mettendo impegno anche solo a raccontarlo, credo che il passo più utile e rispettoso verso te stessa ora sia quello di iniziare un percorso terapeutico strutturato.
Uno spazio protetto, stabile, dove poter esplorare questi vissuti con profondità, senza giudizio. Un percorso che ti aiuti a comprendere meglio le dinamiche interne che ti stanno bloccando, a rielaborare ciò che è accaduto e, piano piano, a costruire un modo nuovo di stare in relazione con te stessa e con gli altri.
Affidati a qualcuno che ti accompagni in questo processo di trasformazione, con continuità e cura.

Dott. Vincenzo Carbone

Gentili dottori, vi scrivo perché vivo una situazione molto assurda e complicata.
Dopo anni di psicoterapia per una diagnosi piuttosto complessa, quando sono arrivata al sodo non ho elaborato bene : il mio inconscio ha sabotato e interrotto la terapia. Fatto sta che ho una profonda depressione e grosse difficoltà nelle relazioni : non no amiche/i, se ci sono sono situazioni tossiche e distruttive e quindi preferisco evitare rinchiudendomi in me stessa, sto meglio da una parte ma l’isolamento prolungato mi fa male; non ho risolto questioni edipiche e quindi non ho accesso a una relazione sentimentale; ho 40 anni non finito gli studi universitari e non ho esperienza lavorativa; ultimamente sono peggiorata anche nel lavoro, lavori precari in cui non riesco a collegare e connettere cose semplici: ho avuto anche una dissociazione diversi anni fa e in quel periodo ,poco dopo, il mio inconscio ha interrotto la terapia; vivo in piccolo paesino che non mi soddisfa poiché molto arretrato e scarso di qualunque cosa ,vivo in casa con genitori anziani. Considerata questa mia situazione attuale e intravedendo i possibili, se non certi, risvolti futuri, ho pensato alle categorie protette, per me sarebbe un modo per stare più serena sul lavoro. ‘attuale psichiatra che ho visto solo due volte mi ha fatto diagnosi di distimia astenendosi da dire altro. Una diagnosi così però non mi aiuta ad ottenere le categorie protette in quanto serve una documentazione piu dettagliata, per esempio quali sono i risvolti pratici dovuti alla mia situazione psichica; questo lo so dopo essermi confrontata con una persona che è invalida da anni. Non so come fare però a far capire meglio la mia situazione all’attuale psichiatra dell’asl. Cosa mi consigliate di fare? Sono certa che per come sto non vado da nessuna parte e tantomeno posso risolverla con una psicoterapia visto che si autosabotata e anche se voglio fare qualcosa la situazione che mi porto dentro è troppo dolorosa e depressiva per poter essere affrontabile in terapia. Cioè, davvero rischio di non aver diritto alle categorie protette? Come faccio nella vita?

Le sue parole arrivano forti e chiare, e trasmettono tutta la fatica che sta vivendo. La sensazione di essere intrappolata in una serie di incastri psicologici, familiari e lavorativi è reale, concreta, e non c’è niente di assurdo nella sua sofferenza: è la risposta autentica di un sistema umano che ha portato per anni un peso enorme, spesso in solitudine, spesso senza le risorse o le condizioni necessarie per attraversarlo.
Leggere ciò che scrive significa entrare in contatto con il dolore profondo di chi si è impegnata, ha provato, ha ricominciato più volte ma oggi sente che qualcosa dentro ha sabotato tutto, rendendo impossibile anche ciò che dovrebbe aiutarla. E questo la porta a un senso di fallimento e di impotenza ancora più duro da sostenere.
Ed è proprio qui che vorrei portarle un messaggio importante: capisco quanto oggi senta che la responsabilità di tutto sia altrove, nell’inconscio che sabota, nella terapia che non ha funzionato, nel paese arretrato, nei genitori anziani, nel lavoro precario, persino nello psichiatra che non le ha fornito la diagnosi che le sarebbe stata utile. Ma restare dentro questa narrazione, per quanto vera possa sembrare, rischia di mantenerla ferma in un posto che non le permette di riprendersi la vita.
Non è una colpa, è una trappola del dolore. Ed è umano finirci dentro.
Lei ha diritto a chiedere protezione e tutele, e fare domanda per le categorie protette può essere un’opzione concreta. Se lo psichiatra attuale non riesce a comprendere la complessità della sua storia, può provare a raccontarla meglio, come ha fatto in questo messaggio: portargli per iscritto ciò che ha vissuto, ciò che la blocca, come tutto questo si traduce in limitazioni pratiche sul lavoro e nella vita. Può anche valutare di chiedere un secondo parere psichiatrico, o farsi aiutare da un’associazione di tutela per i diritti dei pazienti.
Ma se dovesse scoprire che non riesce ad accedere a quelle tutele, non significa che non ha valore o che non può farcela. Significa, semplicemente, che dovrà attraversare questa fase senza una rete già pronta. E in quel caso, non le rimarrebbe che fare una scelta estremamente coraggiosa e difficile: abbracciare la catastrofe.
Accettare che ora la vita non le piace, che sente di non avere un posto, che la depressione ha scavato dentro, che la terapia è fallita. E che nonostante tutto questo, può scegliere di restare. Di esserci. Di ricominciare. Ma questo richiede una cosa sola, prima di tutte le altre: accoglienza verso se stessa. Non ci sarà cambiamento senza gentilezza. Non ci sarà ripartenza senza responsabilità. E non ci sarà guarigione senza fiducia – anche quando non sente di averne abbastanza.
Lei non è rotta, è solo molto stanca. E ha più risorse di quelle che riesce a vedere ora.
Le auguro, sinceramente, che trovi almeno una persona con cui poter condividere questa lotta. Che riesca a trasformare questa fase, anche se lentamente, anche se inciampando.

Dott. Vincenzo Carbone
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